Il dopoguerra
Il dopoguerra vede la frutticoltura spostarsi nelle zone di pianura e il progressivo abbandono dei pescheti sulle colline nel Roero. Se la coltivazione delle pesche diminuisce, aumenta e si specializza quella degli orti, che compaiono in tutta la zona, specie nella valle del Tanaro e nella zona intorno alla città di Bra. Si espande anche la coltivazione di frutta: vengono piantate con successo le albicocche, le susine, le mele, le pere, la frutta invernale, i kiwi, che trovano la loro vocazione nella vicina pianura di Cuneo. Il Roero si distingue per le sue piccole produzioni di eccellenza: varietà uniche o rare, di altissima qualità, coltivate in modo familiare e attento alla biodiversità e alla sostenibilità.
Il Mercato Consortile
Verso la metà degli anni ‘80, per valorizzare l’importanza strategica dell’ortofrutticoltura del Roero e del vicino Cuneese, il Roero decide di dotarsi di un nuovo mercato. Si tratta di un mercato di produttori di seconda generazione, che, oltre all’incontro diretto tra domanda e offerta, fornisce moderni servizi. Il Mercato Ortofrutticolo del Roero si costituisce come società consortile, partecipata da 17 comuni del Roero che posseggono quote variabili: Baldissero d’Alba, Canale, Castagnito, Castellinaldo d'Alba, Ceresole d’Alba, Corneliano d’Alba, Guarene, Govone, Magliano Alfieri, Montà d’Alba, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Piobesi d’Alba, Priocca, Santo Stefano Roero, Vezza d’Alba.